[Lo dico alla Sicilia] – Cretinismo degli atei

27 Aprile 2009 1 Commento     

ALLA CORTESE ATTENZIONE DELLA REDAZIONE
con preghiera di pubblicazione

Non ho avuto la possibilità ed il piacere di assistere al dibattito fra Pietro Barcellona e Stefano Alberto che si è svolto lunedì scorso nell’aula magna della Facoltà di Lettere della nostra università sul tema: “Controversia su un papa”.
Ma, leggendo la relazione pubblicata in seconda pagina su “La Sicilia” di giovedì 23 aprile, ho fatto un sobbalzo.
Vi si dice testualmente che, secondo il prof. Barcellona, “dichiararsi atei è cretinismo” e che “l’ateismo e la stupidità coincidono”.
Mi hanno anche stupito gli “scroscianti applausi del folto uditorio” che credo, fosse composto, in maggior parte, da credenti.
Dissento totalmente sia dal prof. Barcellona che dai suoi fans e ciò per parecchi motivi.


Primo: Sono un credente, e non mi piace che qualcuno mi definisca per questo “un cretino”. E siccome la mia fede mi suggerisce di non fare agli altri quello che non voglio sia fatto a me, la carità e l’amore mi impongono di non offendere chi non crede. «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Questa è la legge e i profeti». (Gesù di Nazareth, Vangelo secondo Matteo 7,12; 22, 39 e Vangelo secondo Luca 6,31).


Secondo: Le ragioni degli atei, che il prof. Barcellona dovrebbe conoscere bene, sono spesso molto più intelligenti e acute di quelle di coloro che credono cui si rivolge Pietro quando li invita a “rendere ragione della loro speranza” (Prima lettera di Pietro, cap.2, 15) Queste ragioni si smontano non insultando ma ragionandoci seriamente e serenamente.

Terzo: Il prof. Barcellona sembra ignorare la lezione del Vaticano II° che al numero 19 della Gaudium et spes afferma: «nella genesi dell’ateismo possono contribuire non poco i credenti, i quali, o per aver trascurato di educare la propria fede, o per una presentazione ingannevole della dottrina, od anche per i difetti della propria vita religiosa, morale e sociale, a volte nascondono piuttosto che manifestare il genuino volto di Dio e della religione».
Le affermazioni del Barcellona e gli applausi dei suoi sostenitori non rendono un buon servizio alla fede perché sono prive dell”unica alternativa dell’amore” cui lo stesso Barcellona sembra appellarsi, come si legge alla fine dell’articolo.
Gesù Cristo non avrebbe mai trattato da “stupido” e “cretino” chi non crede.
Avrebbe cercato di capirne le ragioni per suscitare, anche nel cuore dell’ateo, quella domanda di senso che, sola, può condurre alla fede e alla verità.

Catania, 24 aprile 2009

Sac. Salvatore Resca,

Via Siena, 1 Catania

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Un Commento to “[Lo dico alla Sicilia] – Cretinismo degli atei”
  1. Dyncinveree ha detto:

    lo que yo queria, gracias

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