La Nostra Storia

Le parrocchie preesistenti che hanno operato fino al 1963 nel territorio della nostra parrocchia, sono quelle di Santa Maria di Monserrato, S. Agata al Borqo, Nostra Signora di Lourdes, Cuore Immacolato di Maria e Santa Maria della Salute.
Ma già a partire dal 1958, il parroco di Monserrato si impegna ad essere presente nel vasto complesso edilizio formato dalle case popolari e di cooperative sorte di recente alla periferia del territorio e precisamente nelle vie Luigi Pirandello e Giosuè Carducci.
Dall’Istituto Autonomo Case Popolari viene concesso l’uso domenicale del Centro Sociale in Via L. Pirandello che servirà, fino al marzo 1965, per la celebrazione della messa e per la catechesi.
In precedenza, nella medesima via, La Signorina Domenica Marino aveva messo a disposizione il suo appartamento per lo stesso scopo. Agli inizi degli anni sessanta l’ufficio diocesano per le nuove chiese cerca di reperire un’area idonea alla costruzione del complesso parrocchiale che viene intitolato ai Santi Pietro e Paolo.
Si esaminano alcuni terreni che però vengono scartati perchè periferici al territorio assegnato alla nuova parrocchia.
Si scarta pure, perché le richieste del proprietario sono eccessive una parte dello spazio antistante all’attuale chiesa, prospiciente sulla Via Vincenzo giuffrida, e si viene alla determinazione di acquistare l’area attuale di circa 2 mila metri quadri.
Si iniziano contemporaneamente da parte della Curia diocesana le pratiche per il riconoscimento giuridico da parte dello Stato della nostra parrocchia.
Si dà inizio da parte degli ingg. Gaetano Palumbo e Francesco Papale alla progettazione del complesso della chiesa delle opere parrocchiali.
Sono gli stessi ingegneri che fanno pressioni presso la Curia per conoscere il prete che ne sarà parroco al fine di consultarlo nella fase preparatoria del progetto.
In realtà – siamo al maggio 1963 — quando don Giovanni Piro viene designato dal vescovo come primo parroco, il progetto è già definito e sono così ben poche le modifiche, non certo strutturali, che possono essere apportate.

Don Piro viene, così, presentato al gruppetto di fedeli e ai molti piccoli che affollano il Centro Sociale per la messa domenicale.
E’ un’espressione indimenticabile quella, che lascia un segno profondo per gli anni successivi.
Un tavolo circondato da panche e sedie e tanta gente attorno, un clima familiare: la famiglia di Dio riunita per ascoltarne la voce e celebrare l’Eucaristia.
In questo clima si celebrano le teste dell’anno liturgico: Natale, Pasqua, Pentecoste e si amministra la Prima Comunione ai ragazzi preparati dal paziente lavoro dei primi catechisti.
Il 21 novembre del ‘65 un’altra tappa del cammino della nostra comunità: s’inizia la vita ufficiale della nuova parrocchia.
La chiesa è una stanza al piano terreno di uno stabile al numero 160 di Via ‘V. Giuffrida, generosamente messa a disposizione dalla Sig.ra Carmelina Calcagno.

L’ufficio parrocchiale è un tavolinetto in un angolo che, dalla primavera all’autunno, viene trasferito nella villetta antistante.
Molta gente, che vede sciamare fuori dal cancello la folla che ha partecipato alla messa, pensa si tratti di una chiesa evangelica.
Spesso le persone sono molte, tant’è che le più giovani partecipano alla messa da fuori. Giunge, così, provvidenziale nel marzo ‘66 l’offerta dei condomini di via Siena 15, che mettono a disposizione dalle 10 del mattino alla sera un vasto antigarage per le messe domenicali e festive.
Il locale è vicinissimo all’area dove, il 20 marzo ‘66, l’Arcivescovo, Mons. Bentivoglio benedice la prima pietra della chiesa.
La gente può seguirne, così, la costruzione, partecipando con generosità alle iniziative che un comitato sa suscitare.
A Pasqua il Vescovo fa alla comunità un dono insperato: don Salvatore Ricceri, un prete giovanissimo, come vicario cooperatore.
Si comincia, così, a conoscere sistematicamente le famiglie del territorio parrocchiale attraverso la visita per la benedizione pasquale e, successivamente, una serie di incontri condominiali per interessare tutti ai problemi della nascente comunità.
I catechesi — il numero dei ragazzi è rapidamente cresciuto — si utilizzano delle aule che le Suore Domenicane dell’Istituto San Giuseppe, allora al Corso delle Provincie, mettono a disposizione.
Durante le messe vengono proposte delle inchieste su problemi familiari e comunitari, che sono anche un invito a collaborare.
si forma, così, un primo gruppo di giovani e di adulti con i quali ci si incontra abitualmente in un vasto salone messo a disposizione dalla famiglia Di Salvo.
Nel 1967, verso l’autunno, otteniamo dagli ingegneri, direttori dei lavori, l‘uso di un vasto scantinato attiguo alla chiesa in costruzione.
C’è tra gli adulti e i giovani, ma anche tra i piccoli, chi si improvvisa manovale e muratore per approntare una via d’accesso praticabile e costruire un altare provvisorio e il tabernacolo.
Altri sacerdoti, intanto, succedono a don Ricceri nel servizio di collaborazione pistorale: don Paolino Mangano e don Rosario Di Martino.
Per la catechesi si prendono in affitto due stanzette al numero 162 di Via Vincenzo Giuffrida.
Durante la Pasqua del ‘68 i fedeli entrano, con profonda emozione, per la prima volta nell’aula della chiesa in fase di completamento, a conclusione di una via Crucis tenuta il Venerdì Santo all’esterno della chiesa.
Per la prima messa nella nuova chiesa si dovrà attendere, però, fino al 29 giugno. Un folto gruppo di ragazzi vengono ammessi alla Prima Comunione e alla Cresima. Mancano ancora i cancelli, la scalinata e altri lavori per l’impianto elettrico. Si crea, così, una certa tensione con gli ingegneri che vorrebbero ricacciarci nello scantinato, ma senza riuscirci.
Finalmente, domenica 12 gennaio 1969 – la sera avanti c’è stata una suggestiva paraliturgia con processione a fiaccole – alla presenza dell’Arcivescovo, si inaugura la chiesa e le opere parrocchiali.
Si può considerare così, concluso il periodo pionieristico degli inizi della nostra comunità che, però, certamente non sarà mai cancellato dalla memoria, restando un punto costante di riferimento.

Un’esperienza significativa iniziata fin dal maggio 1966 presso la casa del clero, allora esistente in città, è stata quella della vita comune tra i preti della parrocchia.
Nel rispetto delle esigenze e della personalità dei singoli, essa ha offeto e offre a noi presbiteri un’occasione unica di continuo dialogo che ci aiuta a portare insieme la responsabilità e condividere difficoltà e gioie pastorali.
Certo è anche un esempio di fraternità che i fratelli nella fede non mancano di apprezzare.

2 Commenti to “La Nostra Storia”
  1. ciccio ha detto:

    si potrebbero sapere più cose sulla storia della parrocchia ?

  2. CICCIO IANIO ha detto:

    grz molte x le notizie

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