Il regno di Dio è vicino

8 Luglio 2007 Nessun Commento     

Fra i tanti spunti di cui oggi, come sempre, è ricca la Parola di Dio, fermiamoci su questa espressione che Cristo ordina ai suoi discepoli di annunciare:

“E’ vicino a voi il Regno di Dio”

E’ questo l’annunzio cristiano.

Per questo siamo, tutti, non solo i preti, non solo le monache, cristiani, cioè, “mandati”.

Mandati a dire: “E’ vicino a voi, è arrivato presso di voi il Regno di Dio”.

Ma se fossimo solo mandati a dirlo sarebbe troppo poco.

Noi dobbiamo mostrare ai nostri fratelli che il regno di Dio è vicino.

Come?

Parlando? Predicando? Organizzando preghiere? Pellegrinaggi? Giubilei? O in altri modi?

E, anzitutto:

Che cos’è questo “Regno di Dio”?

Quel Regno in vista del quale Cristo dice di cambiare vita, cambiare mentalità, convertirsi?

Che cosa é questo Regno di Dio che é dentro di noi, che é vicino ai poveri, ai non violenti, agli operatori di pace, ai perseguitati per amore della giustizia? Che é lontano dai ricchi, particolarmente dai ricchi perché ladri, dai potenti, dai violenti, dagli approfittatori?

Che cosa é questo regno di Dio in cui entra solo chi fa la volontà del Padre, in cui i più importanti sono i piccoli, che é come la buona semente che un uomo semina nel suo campo, come il granello di senape che diventa un grande albero, come una manciata di lievito che fermenta tutta la pasta, come un tesoro nascosto per ottenere il quale si vende tutto?

Questo Regno di Dio da cercare prima di ogni cosa, perché Dio in persona si impegna a darci tutto il resto? Che cosa é?

Come vedete, Cristo si é sbizzarrito. Tutto ciò che ho detto fino adesso sono parole sue…e sono solo una parte dei paragoni, delle metafore, degli esempi cui Egli ha fatto ricorso per farcene cogliere l’importanza…

Per arrivare a capire ciò che é partiamo da ciò che non é.

Il Regno di Dio non é ciò che gli Ebrei, contemporanei di Cristo, aspettavano. Essi attendevano un Messia, un Re, un condottiero che avrebbe, con le armi, ridato prestigio alla loro nazione.

Cristo, spesso, si é scontrato con questa mentalità.

Non credete che Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, abbiano lasciato le reti e seguito Gesù per spirito… cristiano!

All’inizio furono solo dei portaborse. Quest’uomo che annunziava un nuovo Regno faceva intravedere soldi e carriere. Un futuro capo di governo! Così doveva apparire loro Gesù, anche se qualche particolare li lasciava perplessi. Tanto é vero che Giacomo e Giovanni insieme alla loro madre mettono le mani avanti: “I primi posti ci toccano”

Gli altri dieci si accapigliano…Una scena da manuale Cencelli!

Solo dopo la Risurrezione i discepoli cominciarono a capire che cosa fosse il Regno di Dio…

Prima lo identificarono con l’aldilà, e se ne stavano con le mani in mano, aspettandone l’arrivo.

Interpretazione errata: Se così fosse non sarebbe sale e luce della terra, lievito e seme del mondo.:

Poi lo identificarono con la Chiesa: Altra cantonata! Non solo perché ciò favorì l’esistenza di un vero e proprio regno, col suo territorio, col suo sovrano, con la sua corte, con il suo esercito, con le sue brave guerre, e poi principi, prelati, dignitari, ambasciatori…, ma perché, la Chiesa venne considerata come l’unico luogo in cui abita Dio, venne identificata col Regno di Dio, dentro la quale bisognava assolutamente venire per salvarsi…

La Chiesa non coincide con il Regno di Dio, soprattutto la Chiesa non esaurisce la ricchezza del Regno di Dio.

La Chiesa, nel senso più vero e autentico della parola, cioè la comunità cristiana all’interno della quale splendono rapporti di amore, di fraternità di servizio, quando si distacca dal denaro e dal potere è (cito il Concilio Vaticano Secondo) “segno e strumento del Regno di Dio“:

Segno, perché indica che il Regno di Dio é possibile;

Strumento, perché é chiamata, in prima persona, ad annunziarlo e realizzarlo.

Il Regno di Dio, infatti, è affidato ad ogni donna e ad ogni uomo di buona volontà.

Perché esso é presente in tutti quei luoghi in cui germogliano semi di fraternità, di solidarietà, di giustizia e di pace; là dove la volontà di Dio viene fatta in terra come in cielo:

IL REGNO DI DIO é il palestinese che va a braccetto con l’ebreo, l’inglese con l’irlandese, il serbo con il croato, il basco con lo spagnolo.

IL REGNO DI DIO é un banchetto dove stanno seduti alla stessa tavola il padrone e l’operaio, il settentrionale e il siciliano, il bianco con il negro, il maomettano e il cristiano, il somalo e l’europeo, Busch con Almanejad, il ministro della sanità e il poveretto che muore per infarto dopo tre ore di coda davanti allo sportello della USL per ritirare i bollini della esenzione del ticket…

Il regno di Dio è qualunque gesto capace di trasformare la tragica e banale realtà nella quale viviamo in un luogo in cui Dio si trovi a suo agio.

Regno di Dio è il sorriso fatto dall’automobilista al pedone imbranato sulle strisce pedonali, è l’accoglienza gentile dell’impiegato comunale a chi gli chiede un certificato; regno di Dio è il sorriso del salumiere che si mette a fare quattro chiacchiere con te mentre gli compri il prosciutto; regno di Dio è la pace costruita a fatica in famiglia, nel condominio, nel vicinato… Regno di Dio è sentire miei i bisogni dei miei fratelli più poveri, pagando di persona perché possano essere soddisfatti, regno di Dio è persino interessarsi degli altri sul piano politico…

non posso essere un assenteista, non posso delegare ad occhi chiusi uomini i cui progetti sono il denaro, il potere, l’imbroglio, il carrierismo, il furto; Regno di Dio è scegliere uomini i cui programmi mettano al primo posto il servizio e la solidarietà, e non debbo solo sceglierli ma controllarli, e per far questo debbo sapere, informarmi, capire, partecipare, perché oggi tante ingiustizie sono possibili perché la gente per troppo tempo ha delegato, e, in questo sistema troppi ci hanno guadagnato sulla pelle altrui.

Il Regno di Dio è vicino.

Quest’annuncio possiamo farlo solo dopo che noi siamo stati vicini, perché non è un annuncio che si fa con le parole ma con la vita.

Ecco: io ti ho aiutato: questo vuol dire che il Regno i Dio è vicino a te.

Se comprendiamo e accogliamo questa invito di Cristo non c’è bisogno di partire. E’ sufficiente restare dove si è e guardarsi attorno: non mancheranno certo occasioni per realizzare quello che il Signore vuole da noi.

Preghiamo qualche istante per questo.

Tags: , , Omelie

Scrivi un Commento


Warning: Undefined variable $user_ID in /membri/sspietroepaolo/wp-content/themes/mymag/comments.php on line 51

(required)

(required)


Che siano una cosa sola

RIT. Che siano una sola cosa, perchè il mondo veda che siano un solo amore. perchè il mondo creda....

Il cantico delle creature

A te solo Buon Signore Si confanno gloria e onore A Te ogni laude et benedizione A Te solo...