Lo Spirito del Signore riempie la terra

11 Maggio 2008 Nessun Commento     

La Pentecoste, oggi, letteralmente cinquanta giorni, dopo la Pasqua, una festa ebraica che ha acquistato un senso più pieno nella fede cristiana: un altro

modo per dire Pasqua, per celebrare la presenza promessa e realizzata da Cristo con la sua Risurrezione, dello Spirito di Dio, cioè di Dio stesso in ognuno di noi, nella chiesa, nella storia.

Del tuo Spirito Signore, è piena la terra.

Dio non è lontano da noi, noi cristiani, non lo immaginiamo come lo descrive il salmo 18, “grande e terribile Signore dell’universo…

“come un terremoto Egli scuote la terra, a tremare i monti dalle fondamenta: Fumo esce dalle sue narici, dalla sua bocca un fuoco divorante, un getto di carboni ardenti… Il Signore tuona dal cielo, l’Altissimo fa udire la sua voce, scaglia frecce tutt’intorno, moltiplica i fulmini ai quattro venti…”

Il Dio che Cristo ci ha rivelato è dentro di noi. E’ più intimo a noi di noi stessi, dice Agostino.

Se siamo capaci di credere, di sperare, di amare soprattutto, lo dobbiamo a Lui.

Per questa scoperta, per questa gioia, per questa presenza, preghiamo.

LETTURE

I brani della bibbia che fra poco ascolteremo si sforzano di descrivere quel cambiamento che avviene all’interno di ogni uomo, della realtà, della storia, quando tutto ciò viene riempito dalla Spirito di Dio.

Ascoltiamo!

OMELIA

“Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra”.

E’ il ritornello del salmo che abbiamo cantato insieme come risposta alla Parola di Dio.

L’abbiamo scritto davanti ai nostri occhi come motivo di fondo della nostra celebrazione.

Ma è un certezza o una illusione?

E’ proprio vero che la terra è piena dello Spirito di Dio?

Dove lo vediamo Dio?

Nelle decisioni dei potenti, la cui politica non rinuncia alle armi?

Nelle guerre che insanguinano le strade e del mondo?

Nei bambini che muoiono di fame?

Nella violenza pubblica e privata di cui siamo testimoni?

Nelle ostilità o, per lo meno, nella indifferenza alla quale sono improntati i nostri rapporti?

Repubblica di venerdì: sentimenti più comuni: chiusura e disinteresse…

Alle volte lo Spirito di Dio sembra assente persino dalle chiese, persino dalla mentalità dei cristiani: quando ci si trova davanti ad assemblee stanche, rassegnate, passive, fatte da persone forse convinte di comunicare con Dio, ma assolutamente non disponibili a comunicare fra loro…

Nella bibbia leggiamo “Dello Spirito di Dio è piena la terra”, ma poi ci chiediamo, perché Dio, onnipotente, non interviene a togliere il male dal mondo.

Dio è buono… non vuole il male.

E’ onnipotente… Può toglierlo.

E non lo fa!

Qualcuno dice: “Se non lo fa è perché non c’è”. Meglio essere atei.

Qualche altro pensa: “Dio sarà troppo occupato”. Rivolgiamoci ai santi.

Qualche altro ancora: “E’ un mistero!”

Fino a un certo punto.

Anche i misteri hanno una loro logica, un po’ diversa dalla nostra, ma ce l’hanno.

Riflettiamoci insieme solo per qualche minuto.

Dio è onnipotente, ma noi dobbiamo rinunziare alla onnipotenza di Dio.

Perché, per primo ci ha rinunziato Lui.

La creazione è un atto di abdicazione.

Concedendo all’uomo la libertà, Dio ha rinunziato alla sua onnipotenza.

Infatti quando ha voluto rientrare nel mondo ci è rientrato come Cristo, il quale, ce lo dice Paolo, “rinunziò alla sua condizione divina, facendosi obbediente, fino alla morte di Croce, come Cristo che, andandosene da questo mondo ha detto: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra”. E noi pensiamo subito al potere, alla “onnipotenza”, invece, l’abbiamo detto domenica scorsa, potere significa “capacità”.

E questa capacità, questa forza, è data dallo spirito di Dio, comunicato ai nostri cuori, dal cuore nuovo, dal partecipare alla novità della risurrezione di Cristo, per essere mandati, come Lui, a togliere il peccato , il male dal mondo. Perché il male che toglieremo, sarà tolto, e quello che non toglieremo, rimarrà.

Ecco perché la presenza dello Spirito di Dio sulla terra non è un’illusione, una diventa una certezza nel momento in cui ognuno di noi è disponibile a farsi riempire dalla Spirito di Dio.

La festa di oggi, la bibbia di oggi non si può capire se non partendo da questo punto di vista.

Perché questo mondo è un regno da cui Dio, onnipotente, si è ritirato, ha rinunziato ad esserne il sovrano assoluto; la realtà di questo mondo si spiega attraverso i meccanismi della materia e della nostra libertà.

Dio si è ritirato e può rientrarci solo come mendicante, come mendicante dell’amore, come Cristo che rinunzia (ricordate il vangelo delle tentazioni, all’inizio della preparazione alla Pasqua) alla potenza, alla forza, alla onnipotenza e si mette al servizio dei fratelli, animato solo dallo Spirito di Dio.

Uno spirito che è amore, solidarietà, coraggio pazienza, apertura, impegno.

Spirito che Egli, è pronto a donare a tutti quelli, uomini e donne che hanno scelto, come Lui, di mettere la loro vita non al di sopra, ma accanto a quella degli altri.

C’è poco da fare.

Questa è la strada che Dio ha scelto per eliminare il male dal mondo.

Non ci piacerà. Noi avremmo forse scelto un soluzione più sbrigativa, più efficiente, più rapida, meno faticosa…ma, se accettiamo Cristo, non possiamo farci nulla.

E’ come nella musica. Mi piace Mozart. Bene. Mi compro un CD, me lo sento… Bello! C’è qualcuno che suona e canta per me!

Ma se imparo io a suonare per suonarlo, se imparo io a cantare per cantarlo è un’altra cosa… Lo costruisco insieme ad altre cinquanta persone…Chi non fa questa esperienza non ha l’idea di quanta fatica costi e di quanta gioia da.

Certo!

Possiamo restare abbarbicati alla nostra religiosità e continuare ad essere acidi con Dio, o deciderci a collaborare con Lui.

E a gioire con Lui, a fare festa, perché, se cambiamo prospettiva, allora veramente “dello Spirito di Dio è piena la terra.

Perché se Dio è amore, dovunque c’è carità e amore, lì c’è Dio.

Sì, nel mondo ci saranno anche tante schifezze, ma nonostante tutto, l’amore è uno degli ingredienti più diffusi.

Ecco il secondo aspetto della festa di oggi che desideriamo sottolineare e che ogni comunità cristiana dovrebbe celebrare: l’amore che c’è nella vita.

L’amore… che permea tutta la nostra vita, che ci fa gioire e soffrire, indovinare e sbagliare, ridere e piangere, vivere e morire, l’amore: il nome proprio di Dio.

L’amore della madre per il suo bambino, e l’amore di ogni bimbo per la sua mamma… (Oggi è la festa delle madri)

L’amore del ragazzino che scopre per la prima volta, sotto una luce nuova, il volto della sua amichetta e quello della ragazza che sceglie il compagno della sua vita…

L’amore forte ed appassionato della coppia all’inizio del suo cammino e quello sereno e stabile di un uomo e di una donna che invecchiano serenamente insieme…

L’amore di chi è rimasto solo nella vita, o per scelta o per caso, perché non inacidisca, ma si riversi su chiunque ha bisogno di amore.

Festeggiamo l’amore umano per i nostri amici, per quelli che ci amano, e quello, divino, per i nostri nemici, per quelli che ci odiano.

Festeggiamo l’amore vero, quello che vuole il bene dell’altro, è quello che viene da Dio, quello che da, e l’amore scadente, approssimativo, quello che viene solo da noi, quello che prende, perché diventi capace di dare…

Celebriamo l’amore gratuito e disinteressato, e quello mercenario che si chiama amore per errore, perché anche in quello lo Spirito di Dio faccia nascere il desiderio e la possibilità dell’amore vero…

Festeggiamo l’amore che rende liberi perché nessuno può essere schiavo dell’amore, e quello che fa crescere, perché nessuno dall’amore può essere ucciso.

Festeggiamo l’amore che non si spreca mentre attende, e quello che si è realizzato dopo l’attesa.

Festeggiamo l’amore, lo Spirito presente una comunità cristiana, che ci permette ora, qui, in questo momento, di non essere un aggregato di persone, senza conoscenza reciproca, senza affetti, senza interessi e progetti comuni, senza altri legami se non quelli della contiguità fisica, festeggiamo lo spirito di Dio se siamo un corpo, un organismo, all’interno del quale ci si conosce ci si ama, ci si rispetta, ci si aiuta e si manifestano doni e capacità di servizio.

Festeggiamo l’amore, lo Spirito di Dio che riempie l’universo perché è uno Spirito che va dove vuole e per entrare nel cuore di un uomo non chiede altro che uno spiraglio di disponibilità.

E soprattutto preghiamo perché su ognuno di questi amori scenda lo Spirito di Dio.

Abbiamo mai pregato per essere capaci di amare di più i figli, la moglie, il marito, il vicino, lo sconosciuto, l’amico, il nemico.

Chiediamo tante cose a Dio, e questa, che è l’unica cosa che Lui si è impegnato a dare, non gliela chiediamo.

Anche perché è pericoloso chiedere questo a Dio. Ti metti la guerra in casa…

“Ti metti l’acqua intra…”

Ma se vogliamo essere cristiani non possiamo farne a meno.

E facciamolo con quella bellissima preghiera che si legge proprio in questa occasione.

Purtroppo non la sappiamo cantare ma le note che l’accompagnano queste parole, nella antica melodia gregoriana, sono stupende.

Ma canterà almeno, nel risentirla insieme il nostro cuore.

Vieni Spirito Santo

manda a noi dal cielo

un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,

vieni datore dei doni,

vieni luce dei cuori.

Consolatore perfetto

ospite dolce dell’anima,

dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo;

nella calura riparo;

nel pianto, conforto.

O luce beatissima,

invadi nell’intimo,

il cuore di tuoi fedeli.

Senza la Tua forza,

nulla è nell’uomo,

nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,

bagna ciò che è arido,

sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,

scalda ciò che è gelido,

drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli,

che in Te solo confidano,

i Tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,

dona morte santa,

dona gioia eterna.

AMEN!

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