Preparate la via del Signore

7 Dicembre 2008 Nessun Commento     

Insieme ci diamo il benvenuto a questa Eucaristia, a questo appuntamento che permette a Dio lentamente ma inesorabilmente di trasformarci, di convertirci, di rendere sempre più autentica la nostra scelta di fede.

Chiediamo insieme perdono per aprire all’amore di Dio la porta del nostro cuore e della nostra vita.

LETTURE

“Consolate il mio popolo, dice Isaia, Il Signore verrà…

“verrà per inaugurare cieli e terra nuova”, aggiunge Pietro, e siamo noi, ci suggerisce Giovanni Battista che dobbiamo preparare a Lui la strada.

Cercheremo insieme di capire il senso di queste parole per trasferirle nella nostra vita e nella storia che ogni giorno viviamo.

OMELIA

L’invito che oggi ci viene dalla Bibbia, sta scritto qui, davanti a noi: “Preparate la via del Signore”.

Cosa vogliono dire per noi queste parole?

Prepara la via del Signore: accogli Cristo nella tua vita,

per divenire,a tua volta, capace di far passare Cristo attraverso

la tua persona, il tuo modo di essere, il tuo modo di agire.

Così tu diventi, come Cristo, la via di Dio.

E’ impegnativo il messaggio di oggi.

Essere la via di Dio, diventare quella strada attraverso la quale, sulla quale Egli può facilmente, agevolmente passare.

Non per rendere più facile la strada a Lui.

Perché Egli sa camminare su tutte le strade, anche le più impervie, sa percorrere tutti i sentieri.

Ma perché così Lui ha voluto: come ognuno di noi arriva a Lui attraverso gli altri, così egli vuole arrivare ad ogni uomo attraverso ognuno di noi…

E’ una delle tante conseguenze della “Incarnazione”, è ciò che rende il cristianesimo una religione del tutto originale: nel cristianesimo, non è l’uomo che va verso Dio, ma Dio che scende verso l’uomo per trasformarlo, per renderlo capace di andare verso l’altro uomo: perché questa è la strada, la sola strada attraverso la quale si può raggiungere Dio: lo sappiamo: è la testimonianza dell’amore.

E’ il compito del cristiano, di chi ha accettato Dio nella sua vita.

E’ non è un compito difficile: se la presenza di Dio ha reso più bella, più vivibile, più significativa la nostra esistenza spontaneamente, anche senza pensarci attraverso la mia vita passa Dio.

Avviene così per ogni esperienza umana che ci piace che ci arricchisce, che ci sostiene.

Se c’è qualcosa che ti piace fare, che da ricchezza e senso alla tua esistenza, istintivamente la proponi agli altri, la mostri alle persone che vuoi bene.

Se Dio non passa attraverso di te tu non sei più una strada agevole per lui, sei un ostacolo, un inciampo, un fosso, un “montarozzo” una buca, una pietra di scandalo, un muro davanti al quale egli si ferma.

Questo vale per tutti i cristiani:

Vale per ognuno di noi, presi come singoli, ad uno ad uno, Vale per i preti, per la comunità, per tutta la chiesa.

Perché attraverso i nostri atteggiamenti, anche i più normali, passa Dio…

Pensate alla affabilità,

L’affabilità (sei uno con cui si può parlare, questo significa “affabilità), la comprensione, la disponibilità, la capacità di trovare del tempo per chi ha bisogno di te, il sorriso… che sembrano solo doti umane, spesso, soprattutto quando diventano una caratteristica costante della nostra vita, sono un dono di Dio e ne facilità la strada, gli rende possibile il passaggio…

Vale per tutti, per me che sono prete, forse un po’ di più…

Ed è una grande responsabilità perché anche noi preti siamo uomini e abbiamo i nostri momenti di stanchezza, di debolezza, di incapacità, ma appunto perché siamo preti quando posiamo fare più danno…

Vale per la chiesa.

Pensate quante strade ha aperto papa Giovanni solo col suo sorriso e la sua bonomia, pensate quante strade chiude un atteggiamento arcigno non solo nei modi ama anche nelle idee.

La chiesa ha recentemente negato la sua approvazione alla “depenalizzazione” della omosessualità in quegli stati in cui gli omosessuali sono puniti, a volte. anche con la morte.

Se, ci arzigogoliamo sopra può darsi che ci sia qualche motivo per difendere questa tesi, ma l’impressione che se ne è data è certamente negativa.

Notate che non si tratta del “peccato”,si tratta di colpire l’omosessualità come reato, attraverso le leggi di uno stato.

La difesa della morale e del vangelo va benissimo: ma la comprensione di cui Cristo è stato maestro è l’unica strada attraverso la quale può passare, nel cuore dell’uomo, la grazia di Dio.

Cristo non ha detto alla adultera. “Brava, continua così, sei una brava ragazza!

Ha detto: Va’ e non peccare più! “Io non ti condanno! Non scagliò la prima pietra! Scagli la prima pietra, ti condanni a morte chi è senza peccato…!

L’apertura mentale, la speranza l’ottimismo,

l’indicazione di una via di uscita…

Se in mezzo allo sconquasso generale noi cristiani non abbiamo vie d’uscita, non abbiamo speranza, che cristiani siamo?

E’ quello di cui il nostro mondo sembra oggi avere bisogno.

E’ la consolazione di cui parla Isaia.

Perché come ai suoi tempi così anche oggi la gente è sconsolata, triste in crisi, proliferano tante fobie e paure collettive, il panico diffuso, il terrore della crisi finanziaria internazionale…

Non sono parole mie..

E’ il rapporto Censis 2008, è uscito ieri. (Uno studio che viene pubblicato ogni anno in questo periodo per scoprire le strade su cui siamo incamminati)

Me lo sono letto tutto. Per chi non vuole solo vivere ma capire quello che gli accade attorno è necessario leggerlo, in parte.

L’anno scorso si parlava di “mucillaggine” nel definire la società italiana: siamo come organismi elementari che vivono l’uno accanto all’altro senza integrarsi, senza forza, senza futuro…

Ciò vuol dire soggettività, individualismo..

Quest’anno viene definito l’anno delle paure…: la paura dell’immigrato, quella delle rapine e dei furti, della criminalità di strada, degli incidenti stradali, della violenza giovanile, del bullismo, del lavoro mancante o precario, dell’arrivo della fine del mese.

E la grave crisi economica in cui tutto il mondo si trova che è la sintesi di tutte le paure può essere un salutare allarme collettivo, può essere un segno…

E’ in una situazione simile a quella di cui parla Isaia.

Tutto il mondo occidentale, tutto il mondo ricco è vissuto in questi anni al di sopra delle sue possibilità, individualisticamente al di sopra dei suoi mezzi…

Forse questo panico potrebbe segnare una inversione di rotta, un cambiamento dello stile di vita, nei rapporti con le cose, nei rapporto fra gli uomini, nei rapporto con la natura…

Cambiare modo di vita, cambiare modo di pensare…

E’ uno stimolo che non viene da Isaia, o da Giovanni Battista… viene dall’osservare la realtà alla luce della fede…

E noi cristiani abbiamo al riguardo delle grosse responsabilità.

La chiesa ha delle grosse responsabilità.

La chiesa possiede una grande forza.

Il ministro della P.I. ha tolto soldi alla scuola pubblica, Sono state fatte centinaia di manifestazioni… Ma tutto sembra essere rimasto come prima.

Il governo ha tolto 130 milioni di euro alla scuola privata . Un vescovo ha fortemente protestato… Nel giro di qualche ora tutto è stato aggiustato…

Ad avere soldi siamo bravi.

Fossimo altrettanto bravi nel testimoniare la fiducia e la speranza nel futuro, che non consiste tanto nell’inventare nuove cose, nuovi strumenti tecnici, nell’aumentare i soldi che abbiamo, nel fare soldi attraverso i soldi… ma nel cambiare il nostro modo di vivere, il nostro modo di rapportarci con i soldi e con gli altri, il nostro modo di fare.

Anche questa forse sarebbe una maniera per preparare la strada del Signore. Un impegno che ogni cristiano e ogni comunità è chiamata a prendere in questa seconda domenica d avvento.

Per questo preghiamo.

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