Nulla è impossibile a Dio. Io sono la serva del Signore

8 Dicembre 2008 Nessun Commento     

A qualche giorno di distanza dalla domenica ci ritroviamo insieme per celebrare la festa di Maria, una donna nella quale, come dice la nostra fede, perfetto è riuscito l’incontro fra le attese di Dio e la risposta dell’uomo.

Maria è una donna riuscita, il modello della nostra fede.

Non ha detto di no a Dio.

I nostri “no” sono i nostri peccati.

Chiediamone insieme perdono.

LETTURE

I brani della bibbia di oggi darebbero materiale a un corso di approfondimento del cristianesimo della durata di almeno un anno.

Sono essenziali non solo per celebrare la festa di oggi, ma per cogliere i nodi fondamentali della storia della salvezza

Si parte dal racconto della Genesi, il racconto del peccato del primo uomo e della prima donna.

Noi tutti sappiamo che questi fatti, come sono raccontati non sono storicamente avvenuti.

Essenziale è però il messaggio, l’intenzione di Dio che sta dentro il racconto per dare significato alla nostra vita.

Riduciamo tutto all’osso.

L’autore parte da una esperienza simile alla nostra, parte dal male, dalla sofferenza che sperimentiamo nel mondo.

Da dove proviene?

Non certamente dia Dio, è la risposta della fede, perché Dio il mondo lo ha creato “buono”, ma dall’uomo, dal cattivo uso della nostra libertà…

Ma Dio non si rassegna. Ricorre a donne e uomini che siano disponibili per fare rifunzionare questo mondo.

Dove Eva ha fallito è riuscita Maria. Per questo è benedetta da Dio (Vangelo) insieme ad ognuno di noi (Paolo), se come Maria accettiamo di fare la sua volontà.

OMELIA

E’ bello parlare ad una comunità cristiana nella quale con continuità si ascolta e si approfondisce la Parola di Dio.

Ciò avviene fra di noi, sia nell’incontro del venerdì, quando ci fermiamo a lungo, studiando e approfondendo la bibbia, sia durante la celebrazione della Eucaristia, nella quale la riflessione sui brani che leggiamo è uno die momenti fondamentali.

Anche per noi, come per l’autore della Genesi, le vie della speranza (ne parlavamo domenica) non sono facili.

Basta guardarsi attorno, basta accendere la televisione, basta dare uno sguardo ai giornali o sollevare gli occhi sui cartelloni pubblicitari per storcere il naso e dire sconsolatamente: “Non c’è nulla da fare, tutto va male…”. Dai ragazzi di Catania arruolati dalla mafia per spacciare droga, a quei pazzi che in questi giorni se la stanno prendendo con i malati degli ospedali.

Ma oggi riceviamo una spinta, un incoraggiamento, un motivo di fiducia in più…Perché c’è qualcuno che, prima di noi è riuscito ad essere come Dio desiderava, a fare quello che Lui voleva, a credere fino in fondo alla speranza.

E’ Maria colei che ha fatto questa straordinaria esperienza nella sua vita,

Se c’è qualcuno che dice: “Io sono a disposizione del Signore”, allora “nulla è impossibile a Dio”

Perché Dio è onnipotente, ma ha deciso che la sua onnipotenza rimanga bloccata senza la nostra disponibilità.

Maria infatti non è che il prototipo di tante altre donne e di tanti altri uomini che Dio ha cercato e cerca nella storia per realizzare ciò che sembra impossibile alla nostra rassegnazione.

Maria è piena di grazia, cioè scelta e amata da Dio.

Anche noi, dice Paolo, siamo stati scelti e predestinati, prima della creazione del mondo ad essere figli di Dio.

Maria è benedetta fra le donne.

Anche noi, continua Paolo, siamo benedetti da Dio, il che non vuol dire protetti, difesi, messi sotto un ombrello, ma approvati, amati da Dio come figli pronti a fare la sua volontà.

Maria è Immacolata, preservata in vista di Cristo, dal peccato originale, dalla chiusura, dall’egoismo, libera di offrire a Dio il suo “sì”.

Anche noi, conclude Paolo, siamo immacolati, liberati per mezzo di Cristo dai nostri peccati, per dare il nostro sì a Dio.

Ed allora Maria diventa una donna concreta, alla quale questa fede nell’impossibile sconvolge la vita: E’ una ragazza madre… E’ una moglie senza marito…E’ una madre che sarà abbandonata dal Figlio che vedrà morire su di una croce.

Ma tutte le generazioni la chiameranno beata perché Lei ha creduto.

In quanto ha creduto essa ha anticipato il Regno di Dio.

Questo è il significato della Immacolata Concezione: Maria ha anticipato in qualche modo, la nostra condizione presente e la nostra condizione futura: lo sforzo del presente e la condizione ultima verso cui andiamo.

Per questo Maria non è una figura evanescente, irraggiungibile in cui si condensano le alienazioni collettive e individuali, non è quella immagine, rimasta immobile, della donna ideale secondo una devozione ancora molto diffusa fra i cattolici.

Maria è quella donna che Dio ha scelto perché il suo regno si impiantasse nel mondo.

E’, ancora prima di Cristo, la prima cristiana, perché ha obbedito totalmente al Padre anticipando la stessa obbedienza del Figlio; si è posta al suo servizio, in antitesi perfetta con Eva; ha parlato con dignità e libertà davanti a Dio.

Non è nemmeno stata la schiava di Dio, perché essa ha interrogato, ha manifestato il suo dubbio, le sue perplessità.

La fede non è stata per Lei una specie di chiarezza privilegiata come quella di tanti visionari che popolani il mondo, che parlano con Dio e sanno tutto chiaro.

Ella non ha saputo chiaro, ha camminato accanto a Gesù perplessa, senza capirlo, come quando lo ritrovò nel tempio, come quando sconvolta da ciò che diceva alla gente cercava di riportarlo a casa, o come quando lo seguì, sconcertata, fin sotto la Croce.

In questa docilità e in questa libertà è la sua grandezza.

Per questo Maria non è un modello etico da tenere davanti alle nostre aspirazioni di bontà.

E’ un modello di fede.

Se vogliamo pregarla chiediamole che ci aiuti ad essere uomini e donne di fede come Lei.

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